Quali sono le difficoltà di cui i ragazzi le fanno menzione durante i colloqui di valutazione?
I ragazzi trovano maggiore difficoltà nella fase iniziale del tirocinio perchè entrano in contatto con un livello di complessità aziendale che è difficile da gestire. Questa è un azienda molto complessa sia nei processi che nelle realazioni e questo è l'aspetto che crea più difficoltà a chi non ha avuto altre esperienze lavorative.
Secondo Lei quali sono i vantaggi per l’azienda nell’accogliere un tirocinante?
L'aspetto vantaggioso è che i neolaureati che inseriamo sono tutte persone che riescono a portare innovazione all'interno della nostra azienda anche solo per come utilizzano la tecnologia. Questo si riflette nella gestione dei processi! I tirocinanti hanno portato una nuova cultura, ora molti di loro si trovano ad essere gestiti da chi ha fatto il loro stesso percorso in azienda.
Quali sono le caratteristiche che deve avere un laureato per entrare nella vostra struttura?
Per la selezione dei tirocinati abbiamo pensato ad un assessment center ad hoc, cui applichiamo delle modifiche a seconda dell'area di inserimeto della figura professionale, necessarie per verificare le competenze. Essenzialmente la selezione è strutturata con prove individuali e di gruppo, verifichiamo la conoscenza della lingua inglese attraverso un colloquio con la nostra docente madrelingua.Ciò che ci preme verificare è la capacità innovativa dei singoli candidati, ovvero la presenza di un approccio in grado di trovare soluzioni nuove che renda i neoassunti in grado di migliorare il loro lavoro nel quotidiano. Cerchiamo persone che abbiano un approccio internazionale, abbiano fatto esperienze all'estero, persone che siano adatte a contesti molto competitivi perchè il nostro settore lo richiede. Soprattutto valutiamo positivamente persone che accettino un approccio meritocratico nella valutazione del loro lavoro, in grado di lavorare per obiettivi inseriti in un sistema altamente premiante.
Quali sono i profili professionali più ricercati e di conseguenza i titoli di studio più spendibili all'interno della vostra struttura aziendale?
Facendo una valutazione ad ampio raggio sicuramente la laurea in Economia, su carta, appare iltitolo di studio che conferisce maggiori possibilità di inserimento, ma nel riscontro pratico non sempre è così! Il titolo di studi non è una preclusione se poi la risorsa dimostra di avere un ottima conoscenza informatica e un buon orientamento ai numeri. Durante i nostri colloqui di selezione verifichiamo l'approccio alla logica matematica, condizione indispensabile per lavorare in maniera produttiva nel nostro settore. Questo vale soprattutto per l'area Marketing e Commerciale. Chi vuole fare marketing da noi deve rendersi conto che c'è poco da lavorare con agenzie di comunicazione molto di più con dati nielsen e agenzie di mercato, questo comporta due approcci completamente differenti. Nonostante questo possiamo dire con orgoglio che, ad oggi, abbiamo due PM che provengono da un percorso formativo non strettamente economico.
Come valuta il servizio che le gli operatori di SOUL le hanno offerto?. Quali sono, secondo Lei, i punti di forza e quelli da migliorare?
Abbiamo utilizzato gli strumenti offerti da Soul per il reclutamento dei tirocinanti sfruttando in particolar modo la modalità dell'annuncio e della newsletter propostaci dagli operatori e devo dire che ci siamo trovati molto bene. Questo è, però, solo una minima parte delle opportunità di collaborazione che è possibile realizzare. Incontrare gli studenti è un nostro obiettivo. Vogliamo capire meglio quali possono essere i percorsi universitari che più si avvicinano alle noste esigenze, oltre che individuare quali sono gli obiettivi dei giovani neolaureati e degli studenti delle vostre facoltà. Il mondo universitario si evolve in maniera tanto veloce che si rischia di perdersi qualcosa e avere dei problemi in fase di selezione. L'approccio con i vostri servizi è stato favorito da una collaboratrice delle risorse umane che essendo molto giovani conosceva di persona questi nuovi progetti e sapeva relazionarsi con i nuovi servizi in maniera proficua, creando in questo modo un legame forte tra noi e il mondo universitario.
Dal 2003, con la legge Biagi, all'Università è affidato il compito di sostenere i propri laureati nella fase di inserimento nel mercato del lavoro, secondo lei quali sono i passi in avanti che l'università dovrebbe fare per avvicinarsi alle necessità delle aziende?
Secondo me l'Università dovrebbe creare istituzionalmente dei momenti di orientamento per gli studenti dove l'orientamento venga gestito dagli uomini di azienda. Sono gli uomini di azienda, infatti, che devono incontrare i ragazzi per far sapere loro dove sta andando il mondo del lavoro, quali sono le professionalità che sta cercando e illustrargli i percorsi di specilizzazione secondaria più utili da seguire. Mi rendo conto che i ragazzi conoscono veramente poco il mondo del lavoro. Loro associano all'azienda il marchio, non riescono a capire quello che c'è dietro, le loro idee sono abbastanza confuse. I ragazzi che decidono di intraprendere persorsi di specializzazione secondaria devono mettere in atto una scelta mirata,non più soltanto una scelta di piacere, cosa che mi sembra oggi non esista proprio perchè manca questo collegamento. Credo sia opportuno prevedere questi momenti prima dell'esperienza di stage,magari nelle sessioni dell'ultimo anno dei differenti corsi di laurea. Anche un master conta quando è fatto bene ! Ci sono anche master totalmente inutili. La parte utile dei master è legata alle testimonianze dei professionisti, alla gestione di casi di project work. Gli studenti vengono coinvolti in attività che gli danno l'opportunità di entrare concretamente nel mondo dell'azienda. Lavorano a progetti con tanto di budget, dovendo considerare tempi, costi, fattibilità . Queste esperienze formative sono utili se mettono effettivamente in contatto con il mondo del lavoro.