16/03/2009

Intervista al Dott. G. Chimirri - HR Manager Fiorucci

SOUL, il nuovo Sistema Orientamento Università Lavoro nasce dall'accordo delle quattro Università statali di Roma La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata e Foro Italico che collaborano insieme per affrontare il tema del lavoro, con l'intento di facilitare il passaggio dei neolaureati dal mondo univeritario al mondo del lavoro. Come siete venuti a conoscenza dei servizi offerti da Soul e per quale motivo avete deciso di accogliere nella vostra struttura un giovane neolaureato?
Tutto è nato tra il 2004 e il 2005 quando siamo partiti con il nostro Progetto Talenti, attività aziendale nata con l'obiettivo di inserire ogni anno in azienda, nelle varie funzioni chiave, 10 /15 neolaureati con o senza percorsi di specializzazione secondaria. Affacciandoci a questo mondo siamo venuti a conoscenza di una serie di scuole di formazione oltre che dei diversi sistemi di placement universitari. Contattando La Sapienza abbiamo conosciuto i servizi offerti da Soul grazie al quale siamo riusciti ad ottenere un canale privilegiato per tener d'occhio tutte le candidature provenienti dai quattro principali atenei pubblici  capitolini. Siamo partiti cercando di realizzare questo progetto e abbiamo scoperto una struttura che faceva a caso nostro! L'esigenza di utilizzare lo strumento dei tirocini nasce dalla necessità interna di creare un ricambio generazionale, di cambiare il mix quali-quantitativo dell'azienda. Ci siamo  proposti di individuare tra i neolaureati  il bacino delle future assunzioni da inserire nelle diverse funzioni chiave della nostra organizzazione. Cosa che si è realizzata grazie ai tirocini! Oggi circa il 50% di tirocinanti è stato assunto, coloro che sono rimasti all'interno dell'azienda hanno fatto una carriera abbastanza veloce. Il Progetto Talenti, infatti, include al suo interno, un percorso che accompagna i neoassunti prevedendo  uno specifico piano di formazione e di carriera per ognuno di essi. Lo strumento del tirocinio ci consente di conoscerci per capire se c'è l'attitudine e anche l'interesse per  lavorare nella nostra azienda, è una conoscenza reciproca.

Secondo Lei, dal punto di vista del laureato quali sono i vantaggi e, se ci sono, gli svantaggi nell’affrontare, l'esperienza del tirocinio?
Noi abbiamo un processo di feedback per i tirocini nato con l'obiettivo di monitorare e rettificare, dove necessario, l'andamento dell'esperienza di stage delle nuove risorse. Le  posso dire con orgoglio che tutti i tirocinanti che abbiamo incontrato in questi anni si sono dichiarati soddisfatti dell'esperienza di tirocinio in Fiorucci, valutandola come un'esperienza formativo e professionale molto valida. Il problema, soprattutto nei primi anni  era rappresentato più dai capi; avevamo, infatti,
una struttura gererchica di capi intermedi che non era abituata a gestire questo tipo di professionalità. Supervisionare l'operato di un tirocinante è cosa ben diversa dal gestire un impiegato con 20 anni di esperienza. Un neolaureato ha un approccio diverso, delle energie diverse, delle ambizioni differenti, per questo bisognava preveder una gestione differente della risorsa. In un certo senso sono stati i  neolaureati ad insegnare a tanti capi come diventare capi di talenti.Inizialmente c'è stato un po' di disorientamento, ma ora il processo è abbastanza oleato.

Ha fatto riferimento ad un processo di valutazione del tirocinio, in cosa consiste più esattamente?
Al momento dell'ingresso sottoponiamo all'attenzione del tirocinante un questionario dove lui/lei può esplicitare liberamente le sue aspettative riguardanti le attività che andrà a svolgere. Insieme viene disegnato un percorso di tirocinio che coinvolge anche il tutor aziendale. Al 3° mese di tirocinio al neolaureato viene proposto un colloquio di 'metà stage' che viene gestito da un referente delle risorse umane. Durante questo incontro si fa il punto della situazione sull'andamento dei progetti e, in separata sede, lo stesso referente hr incontra il rispettivo tutor aziendale. Se ci sono dei correttivi vengono apportati. Alla fine viene compilata una scheda di valutazione complessiva del lavoro effettuato durante i 6 mesi.

Tutto questo vi serve anche per attuare delle analisi dei dati? 
Si! Grazie a questa metodologia riusciamo a capire sia come i nostri capi gestiscono le risorse sia che tipo di risorse abbiamo tra i tirocinanti. D'altronde per noi i tirocinanti sono delle persone strategicamente importanti, quando si crea un'opportunità di inserimento interna dobbiamo avere a nostra disposizione tutti gli strumenti per capire se tra queste persone c'è il possibile neoassunto. 

Quali sono le difficoltà di cui i ragazzi le fanno menzione durante i colloqui di valutazione? 
I ragazzi trovano maggiore difficoltà nella fase iniziale del tirocinio perchè entrano in contatto con un livello di complessità aziendale che è difficile da gestire. Questa è un azienda molto complessa sia nei processi che nelle realazioni e questo è l'aspetto che crea più difficoltà a chi non ha avuto altre esperienze lavorative. 

Secondo Lei quali sono i vantaggi per l’azienda nell’accogliere un tirocinante?
L'aspetto vantaggioso è che i neolaureati che inseriamo sono tutte persone che riescono a portare innovazione all'interno della nostra azienda anche solo per come utilizzano la tecnologia. Questo si riflette nella gestione dei processi! I tirocinanti hanno portato una nuova cultura, ora molti di loro si trovano ad essere gestiti da chi ha fatto il loro stesso percorso in azienda. 

Quali sono le caratteristiche che deve avere un laureato per entrare nella vostra struttura?
Per la selezione dei tirocinati abbiamo pensato ad  un assessment center ad hoc, cui applichiamo delle modifiche a seconda dell'area di inserimeto della figura professionale, necessarie per verificare le competenze. Essenzialmente la selezione è strutturata con prove individuali e di gruppo, verifichiamo la conoscenza della lingua inglese attraverso un colloquio con la nostra docente madrelingua.Ciò che ci preme verificare è la capacità innovativa dei singoli candidati, ovvero la presenza di un approccio in grado di trovare soluzioni nuove che renda i neoassunti in grado di migliorare il loro lavoro nel quotidiano. Cerchiamo persone che abbiano un approccio internazionale, abbiano fatto esperienze all'estero, persone che siano adatte a contesti molto competitivi perchè il nostro settore lo richiede. Soprattutto valutiamo positivamente persone che accettino un approccio meritocratico nella valutazione del loro lavoro, in grado di lavorare per obiettivi inseriti in un sistema altamente premiante. 

Quali sono i profili professionali più ricercati e di conseguenza i titoli di studio più spendibili all'interno della vostra struttura aziendale?
Facendo una valutazione ad ampio raggio sicuramente la laurea in Economia, su carta, appare iltitolo di studio che conferisce maggiori possibilità di inserimento, ma nel riscontro pratico non sempre è così! Il titolo di studi non è una preclusione se poi la risorsa dimostra di avere un ottima conoscenza informatica e un buon orientamento ai numeri. Durante i nostri colloqui di selezione verifichiamo l'approccio alla logica matematica, condizione indispensabile per lavorare in maniera produttiva nel nostro settore. Questo vale soprattutto per l'area Marketing e Commerciale. Chi vuole fare marketing da noi deve rendersi conto che c'è poco da lavorare con agenzie di comunicazione molto di più con dati nielsen e agenzie di mercato, questo comporta due approcci completamente differenti. Nonostante questo possiamo dire con orgoglio che, ad oggi, abbiamo due PM che provengono da un percorso formativo non strettamente economico.

Come valuta il servizio che le gli operatori di SOUL le hanno offerto?. Quali sono, secondo Lei, i punti di forza e quelli da migliorare?
Abbiamo utilizzato gli strumenti offerti da Soul per il reclutamento dei tirocinanti sfruttando in particolar modo  la modalità dell'annuncio e della newsletter propostaci dagli operatori e devo dire che ci siamo trovati molto bene. Questo è, però, solo una minima  parte delle opportunità di collaborazione che è possibile realizzare. Incontrare gli studenti è un nostro obiettivo. Vogliamo capire meglio quali possono essere i percorsi universitari che più si avvicinano alle noste esigenze, oltre che individuare quali sono gli obiettivi dei giovani neolaureati e degli studenti delle vostre facoltà. Il mondo universitario si evolve in maniera tanto veloce che si rischia di perdersi qualcosa e avere dei problemi in fase di selezione. L'approccio con i vostri servizi è stato favorito da una collaboratrice delle risorse umane che essendo molto giovani conosceva di persona questi nuovi progetti e sapeva relazionarsi con i nuovi servizi in maniera proficua, creando in questo modo un legame forte tra noi e il mondo universitario. 

Dal 2003, con la legge Biagi, all'Università è affidato il compito di sostenere i propri laureati nella fase di inserimento nel mercato del lavoro, secondo lei quali sono i passi in avanti che l'università dovrebbe fare per avvicinarsi alle necessità delle aziende?
Secondo me l'Università dovrebbe creare istituzionalmente dei momenti di orientamento per gli studenti dove l'orientamento venga gestito dagli uomini di azienda. Sono gli uomini di azienda, infatti, che devono incontrare i ragazzi per far sapere loro dove sta andando il mondo del lavoro, quali sono le professionalità che sta cercando e illustrargli i percorsi di specilizzazione secondaria più utili da seguire. Mi rendo conto che i ragazzi conoscono veramente poco il mondo del lavoro. Loro associano all'azienda il marchio, non riescono a capire quello che c'è dietro, le loro idee sono abbastanza confuse. I ragazzi che decidono di intraprendere persorsi di specializzazione secondaria devono mettere in atto una scelta mirata,non più soltanto una scelta di piacere,  cosa che mi sembra oggi non esista proprio perchè manca questo collegamento. Credo sia opportuno prevedere questi momenti prima dell'esperienza di stage,magari nelle sessioni dell'ultimo anno dei differenti corsi di laurea. Anche un master conta quando è fatto bene ! Ci sono anche master totalmente inutili. La parte utile dei master è legata alle testimonianze dei professionisti, alla gestione di casi di project work. Gli studenti vengono coinvolti in attività che gli danno l'opportunità di entrare concretamente nel mondo dell'azienda. Lavorano a progetti con tanto di budget, dovendo considerare tempi, costi, fattibilità . Queste esperienze formative sono utili se mettono effettivamente in contatto con il mondo del lavoro. 

 

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