20/04/2010

Intervista al Dott. Davide Amato - Human Resources Shared Services Center, Brussels International Recruiter

Gentile Responsabile, ci può brevemente illustrare il profilo della sua azienda ed i principali ambiti di attività? 
Bombardier è una Corporation Canadese, leader mondiale nelle soluzioni innovative per il trasporto  aerospaziale e su rotaia. Nel settore  aerospaziale siamo  il terzo produttore mondiale di velivoli mentre, nel ferroviario Bombardier Transportation è il leader di mercato. Operiamo direttamente in 24 Paesi con una presenza di oltre 50 stabilimenti di produzione o siti di ingegneria e vantiamo la presenza di circa 30.000 impiegati nel settore aerospaziale e di 35.000 nel ferroviario di cui 26.000 attivi in Europa. In Italia, in particolare, siamo circa 800 persone ripartite fra le sedi di Roma e di Vado Ligure (SV). Quest’ultima è sede di uno degli stabilimenti storici dell’azienda; attivo da più di 100 anni, è un  sito specializzato nella produzione di locomotive a trazione elettrica cui, oggi, si è aggiunta la presenza di una divisione di post vendita e di una dedicata alla produzione di rotabili a configurazione bloccata. La struttura di Ingegneria della sede di Roma è dedicata, invece, al settore del Segnalamento ferroviario. 

Quali sono le figure professionali da voi ricercate e quali caratteristiche deve avere un laureando o neo-laureato per entrare nella vostra struttura? 
Principalmente ricerchiamo laureati in tutti i corsi di Ingegneria anche se, per la sede romana la ricerca si concentra su  profili provenienti dal ramo dell’elettronica e telecomunicazioni. Inoltre, poiché dalla sede di Roma gestiamo un mercato che include, oltre all’Italia, il Nord Africa ed il Sud-Est Europeo, ricerchiamo persone che abbiano un ottimo curriculum accademico, una conoscenza fluente dell’inglese e la disponibilità ad effettuare trasferte frequenti ma brevi.

Dal 2003, con la legge Biagi, all'Università è affidato il compito di sostenere i propri laureati nella fase di inserimento nel mercato del lavoro, secondo lei quali sono i passi in avanti che l'università dovrebbe fare per avvicinarsi alle necessità delle aziende? 
Occupandomi del reclutamento in Italia e in Spagna, ho l’opportunità di confrontare i profili dei laureandi/laureati provenienti dai due Paesi e, in misura minore, anche quelli di laureati inglesi, francesi e tedeschi. Rispetto ai ragazzi italiani i nostri colleghi europei, in media, hanno la  possibilità di fare molte esperienze lavorative durante gli studi e, in alcuni Paesi, è addirittura obbligatorio effettuare uno stage  prima della laurea. L’invito che rivolgo all’università, quindi, è quello di sponsorizzare lo strumento del tirocinio formativo verso le aziende e gli studenti. Il tirocinio, infatti, è un’esperienza molto utile sia per l’azienda, che può reclutare  delle persone che hanno già vissuto delle esperienze dirette di lavoro, ma è vantaggioso anche per lo studente, che a sua volta può farsi un’idea più precisa delle funzioni aziendali che meglio si avvicinano alle sue aspirazioni professionali. 
 

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