Intervista a Roberto Di Domenico Responsabile Middle Office e Direct Marketing - Credipass S.p.A.

Quali sono le figure professionali da voi ricercate e quali sono le caratteristiche che deve avere il candidato ideale?
Cerchiamo giovani neolaureati in materie economiche, giuridiche, scienze sociali e della comunicazione. La formazione e le competenze sono fondamentali per comprendere al meglio i diversi strumenti di credito ed assicurativi al fine di poter supportare al meglio la clientela nella selezione e nella scelta. Oltre alla formazione universitaria chiediamo una predisposizione alla consulenza ed una capacità di instaurare relazione positive con i nostri potenziali clienti assieme ai quali si dovranno valutare le diverse esigenze e ricercare le soluzioni più adeguate.
 
Qual è il vostro iter di selezione? 
La nostra società prevede due iter diversi a seconda dell’esperienza del candidato. Per i candidati neolaureati e quindi senza un’esperienza specifica, valutiamo con colloquio individuale la formazione di base e la motivazione ad intraprendere la professione di Consulente Creditizio. Per i candidati prescelti sono previste due settimane di formazione a Bergamo finalizzate a sostenere l’esame per l’iscrizione all’OAM e all’IVASS. Infine è previsto un periodo di affiancamento iniziale di circa un mese ad opera di un Tutor interno che già esercita la professione.
 
Ci sono dei profili professionali in cui faticate a trovare dei candidati con le competenze richieste?
Facciamo fatica a trovare candidati che uniscano ad una solida formazione di base le capacità commerciali e l’imprenditorialità necessarie per svolgere al meglio questa professione. Troviamo con maggior facilità persone non qualificate che già svolgono un lavoro commerciale. Dovendo tuttavia trattare una materia specialistica ed interdisciplinare che tocca diverse aree (giuridica, economica, matematica finanziaria, marketing, ecc.) la professione è più adatta a giovani laureati e per questo ci stiamo rivolgendo al canale delle Università.
 
Per incrementare l’occupazione giovanile si sta puntando molto sul contratto di apprendistato, ritiene che sia un valido strumento per diminuire i tempi di transizione dalla formazione al mondo del lavoro? Quali sono, secondo Lei, i punti di forza e quelli di debolezza di questa forma contrattuale?
Qualsiasi strumento che faciliti il passaggio dal mondo universitario e della scuola a quello del lavoro è certamente utile in particolare in questo periodo che vede una diffusa disoccupazione giovanile. Il periodo di apprendistato è necessario per consentire al giovane di acquisire quel minimo di esperienza per poter essere utile all’impresa e, dall’altro lato, per consentire all’impresa di valutare “sul campo” il dipendente. Il rischio è quello di un abuso di tali strumenti che snaturino il periodo di apprendistato da periodo di formazione-lavoro, quindi con tutoraggio e affiancamento, a periodo di solo lavoro effettivo a questo punto sottoremunerato.
 
SOUL (Sistema Orientamento Università Lavoro) ha come obiettivo principale quello di avvicinare i giovani al mondo produttivo e del lavoro, ritiene che appuntamenti come quello di oggi siano vantaggiosi sia per l’azienda che per studenti e laureati. Perchè?
Occasioni come questa sono essenziali per gli studenti al fine di individuare la strada più vicina alla propria formazione ed ai propri interessi ed attitudini. Spesso il primo lavoro determina il tipo di carriera e di settore che il giovane percorrerà per molti anni quindi è giusto vagliare e valutare tutte le possibili opportunità. Per aziende come la nostra queste occasioni consentono visibilità e la possibilità di raggiungere un mondo, quello degli universitari, con cui sarebbe difficile entrare in contatto. Approfitto per ringraziare sinceramente SOUL e l’Università La Sapienza per l’opportunità che ci ha offerto e la collaborazione ed il supporto che ci ha garantito per organizzare l’evento.