12/01/2015

Lavorare all’estero con YfEj: intervista a Dario Manna

Ormai è un dato di fatto: vivere un’esperienza formativa e di lavoro all’estero arricchisce il proprio bagaglio professionale, aiuta ad imparare bene un’altra lingua e può aprire nuove prospettive. Your First Eures Job 3.0, promosso dalla Provincia di Roma in partenariato con Sapienza Università di Roma, aiuta i giovani ad intraprendere questa strada.
Abbiamo chiesto a Dario Manna - European Project Coordinator - di illustrarci più nel dettaglio questa interessante iniziativa.
Buona lettura...

Quali sono i principali obiettivi del Progetto?
Your first EURES job (YfEj) mira ad aiutare i giovani cittadini europei di 18-30 anni (e a partire da febbraio 2015) a trovare un lavoro in un altro paese dell’Unione Europea, nonché ad aiutare le aziende europee a trovare giovani lavoratori provenienti da tutta l’Europa. L’obiettivo dell’iniziativa è dunque di promuovere l’incontro tra domanda e offerte di lavoro a livello europeo e di promuovere la mobilità professionale dei giovani, anche grazie a diverse tipologie di sostegno, economico e non.
Considerando che operiamo in tutti i 28 paesi dell’UE e che lavoriamo su numeri molto alti, abbiamo sviluppato una piattaforma informatica, EUJOB4EU, che rappresenta il cuore del nostro lavoro.

Come avviene l’incontro fra domanda e offerta di lavoro?
Sulla piattaforma raccogliamo i curricula di giovani che desiderano fare un’esperienza professionale all’estero: non importa il settore professionale, il tipo di educazione/formazione, la quantità di esperienze precedenti o il livello di conoscenza delle lingue, l’unico punto cardinale è la volontà di lavorare in un altro paese europeo. In parallelo, raccogliamo offerte di lavoro di aziende europee che sono interessate a offrire un contratto di lavoro o di apprendistato a giovani lavoratori provenienti da altri paesi europei.
Alla luce di questi due database, la nostra attività principale consiste nell’effettuare il “matching”, cioè a preselezionare candidati per le aziende.
Per facilitare tale incontro domanda/offerta, YfEj ha sviluppato diversi strumenti di supporto per rendere più fattibile e concreta la possibilità di intraprendere un percorso di mobilità professionale all’interno dell’UE.

Quali sono i benefit che offrite?
Prima di tutto dal punto di vista economico: i ragazzi che ottengono un colloquio o un contratto di lavoro o apprendistato tramite i nostri servizi possono ricevere un’indennità per coprire le spese di viaggio e di trasferimento. Inoltre, i giovani lavoratori preselezionati possono chiedere il rimborso di spese legate a corsi di lingua o al riconoscimento delle loro qualifiche professionali. Anche le piccole e medie imprese possono ricevere un sostegno finanziario per organizzare un programma d’integrazione per i nuovi assunti.
Ma il nostro sostegno è anche pratico: accompagniamo le aziende e i candidati durante tutte le fasi della selezione, dalla definizione dell’offerta di lavoro alla contrattualizzazione, dall’elaborazione del cv all’effettivo trasferimento in un altro paese. È forse questo rapporto personale che abbiamo con tutti i nostri utenti che ci caratterizza maggiormente e ci permette di capire concretamente le difficoltà degli attori nei percorsi di mobilità professionale e rispondere al meglio ai loro bisogni.

In che modo l’università ha contribuito al successo del Progetto?
Per coinvolgere un numero sempre crescente di giovani abbiamo avviato una proficua collaborazione con la Sapienza, con la quale abbiamo organizzato diversi eventi informativi, l’ultimo dei quali in Aula Magna lo scorso 4 dicembre. Il partenariato con l’Ateneo e SOUL, il servizio di placement dell’università romana, è un’importante canale attraverso il quale poter veicolare le informazioni, coinvolgere studenti e laureati ed offrire loro la possibilità di vivere un’esperienza professionale all’estero.

Quali sono oggi i Paesi europei e i settori più dinamici? Quali le professioni ricercate?
Negli ultimi mesi, il settore in cui abbiamo avuto maggiore richiesta è quello sanitario. C’è in effetti una grande richiesta nei paesi del nord dell’Europa, soprattutto in Germania e nel Regno Unito, di professionisti della salute, in particolar modo di infermieri.
Un altro settore molto dinamico è quello informatico: sono spesso ricercate figure professionali con conoscenze informatiche molto specifiche (ad esempio programmatori).
Abbiamo, inoltre, richieste nei seguenti ambiti professionali: addetti alle vendite e customer service, turismo con qualifica professionale (animatori, cuochi, istruttori sportivi, ecc.) ingegneria (gestionale, civile, gestionale) manifatturiero, logistica, costruzioni (operai, specializzati e non).

Può illustrarci gli ultimi dati sull’andamento del Progetto?
Al 7 gennaio 2015, i numeri principali di YfEj sono:

  • 23.176 CV (in formato EUROPASS) presenti sulla piattaforma on-line EUjob4EU, con profili professionali qualificati provenienti da tutti i paesi dell’Unione Europea, costantemente monitorati e aggiornati;
  • 2.221 opportunità di lavoro in aziende con sedi operative in 19 paesi europei: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Estonia, Spagna, Francia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Svezia, Regno Unito;
  • sono stati stipulati 730 contratti di lavoro con giovani provenienti da 22 paesi dell’UE (Austria, Belga, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia, Ungheria), garantendo ai giovani di svolgere un’importante esperienza lavorativa in un diverso paese dell’UE;
  • il 30% dei contratti stipulati riguarda cittadini italiani; il 52% ragazzi e il 48% ragazze – riguardo all’età: il 48% è tra i 23 e 26 anni; il 37% tra 27 e 30 il 15% tra 18 e 22;
  • relativamente alla dimensione delle imprese: il 58% dei giovani sono stati assunti da PMI (Piccole e Medie Imprese) e il 42% da imprese con più di 250 dipendenti;
  • relativamente alla durata del rapporto di lavoro: nel 18% dei casi sono stati stipulati contratti di 6 mesi mentre nell’82% de casi i contratti hanno una durata maggiore di 6 mesi;
  • per quanto concerne una precedente esperienza all’estero prima di trovare un contratto di lavoro grazie a YfEj: il 15% ha partecipato ad uno schema di mobilità europea (ERASMUS, Leonardo, ecc.); il 22% ha avuto esperienza di lavoro all’estero.
  • il 45% dei ragazzi che hanno usufruito del servizi di YfEj ha dichiarato di aver aderito per acquisire un’esperienza lavorativa utile a livello curriculare, dimostrando come YfEj sia uno strumento concreto per facilitare l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani.

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