05/12/2011

La laurea e il diploma servono ancora, parola di Unioncamere

La laurea e il diploma erano e restano la migliore assicurazione sul futuro; così Unioncamere, nel documento che fotografa le tendenze del mercato del lavoro (pubblicato il 25 novembre 2011), si rivolge ai tanti giovani che guardano al futuro – con legittima preoccupazione- e che oggi si chiedono “cosa farò da grande”.
E’ necessario investire sui giovani sulla loro straordinaria capacità di innovazione -  ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - ecco perché è ancora più importante in questo momento che ci sia uno stretto raccordo tra le Camere di commercio e il sistema della formazione, per favorire la diffusione tra i nostri ragazzi della cultura di impresa e fare in modo che abbiano esperienze di lavoro anche durante gli studi”.

Nulla di più condivisibile. Ma non tutti i laureati sono ugualmente “appettibili” agli occhi delle imprese. Nel documento emergono alcuni dati interessanti: il 2011 sembra essere l’anno della scoperta, da parte delle aziende, delle lauree triennali. Dopo un biennio di flessione questo titolo torna a crescere ma in realtà – afferma la ricerca di Unioncamere - ciò è l’effetto di due fenomeni: la riduzione della quota di assunzioni di laureati per le quali la durata del corso viene ritenuta irrilevante, che passa dal 37% del 2010 al 33% del 2011; l’aumento effettivo delle assunzioni previste di laureati di corsi triennali che salgono dal 19% dello scorso anno al 24,5% di questo, mentre la quota relativa alle entrate di laureati di corsi specialistici quinquennali si riduce di 2 punti percentuali (dal 44 al 42%). Tra i due tipi di corso, però, il rapporto rimane ancora squilibrato a favore delle lauree lunghe, in particolare per le aree disciplinari più specialistiche (scientifica, economica e ingegneria).

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