14/01/2009

Il Tirocinio – Ricerca nel settore della genetica, ne parliamo con il Dott. Filippo Fini e la Dott.ssa Elsa Maria Valente

L’Istituto Mendel di Roma è stato fondato nel 1953 dal professor Luigi Gedda. Nella seconda metà del secolo scorso è divenuto un Centro di Genetica Medica di rilevanza internazionale e svolge anche ricerca clinica, in particolare nel settore della genetica e delle malattie eredo-familiari, area di specializzazione del riconoscimento. 
Presso Istituto Mendel sono stati accolti cinque tirocinanti. Abbiamo intervistato la Dott.ssa Elsa Maria Valente (Coordinatrice Unità Neurogenetica Istituto Mendel) ed il Dott. Filippo Fini (Referente Direzione Risorse Umane Istituto Mendel) per capire com'è andata questa esperienza dal punto di vista dell'Ente accogliente

Il Progetto Fixo prevede l'attivazione di tirocini di inserimento lavorativo, come ne siete venuti a conoscenza e per quale motivo avete deciso di accogliere nella vostra struttura un giovane neolaureato? 
Dott. Filippo Fini - Referente Direzione Risorse Umane Istituto Mendel 
Sono venuto a conoscenza del Progetto Fixo grazie alla telefonata della Dott.ssa Canitano che brevemente ci ha illustrato le potenzialità del Progetto. Quando è venuta a trovarci ci ha convinti della bontà del servizio offerto e noi abbiamo aderito accogliendo nella nostra struttura cinque tirocinanti. 

Secondo Lei, dal punto di vista del laureato quali sono i vantaggi e, se ci sono, gli svantaggi nell’affrontare, l'esperienza del tirocinio? 
Dott.ssa Elsa Maria Valente - Coordinatrice Unità Neurogenetica Istituto Mendel e Tutor aziendale di due dei cinque tirocinanti accolti. 
Il tirocinio è un'esperienza fondamentale. Pemette ad un giovane laureando o neolaureato di valutare bene la strada che vuole intraprendere nel futuro. Un laureato in biologia può scegliere strade diverse che sono, ad esempio, la ricerca da una parte e l'attività diagnostica dall'altra. Queste sono decisioni molto importanti perchè sono carriere e scelte di vita profondamente diverse l'una dall'altra. Avere la possibilità di svolgere un tirocinio, quindi, permette di capire qual'è la strada per la quale si ha una maggiore attitudine. Soprattutto nel nostro campo avere una chiarezza di interessi permette di intraprendere percorsi diversi come ad esempio un dottorato o una specializzazione, che portano via quattro o cinque anni di studio, quindi il tirocinio è sicuramente una risorsa fondamentale. Non credo, invece, che ci siano degli svantaggi soprattutto perchè i giovani, molto spesso non hanno la possibilità di fare un concorso subito dopo la laurea, quindi impiegare quei mesi in un tirocinio permette di toccare con mano realtà differenti ed avvicinarsi al mondo del lavoro. 

Secondo Lei quali sono i vantaggi per l’azienda nell’accogliere un tirocinante? 
Dott.ssa Elsa Maria Valente - Coordinatrice Unità Neurogenetica Istituto Mendel
L'Istituto Mendel punta molto sui giovani e sulla loro formazione, soprattutto nell'ambito della ricerca che è un campo in continua progressione. Noi lavoriamo molto con ragazzi che poi continuano con un dottorato di ricerca o con una specializzazione, perchè è un percorso molto integrato con la ricerca. La possibilità di formare giovani e di invogliarli a svolgere un tirocinio è per noi importante, lo facciamo da parecchio tempo, ed il Progetto Fixo, in questo senso, ci ha aiutato molto.Il vantaggio tantigibile è anche quello di ricevere il contibuto economico in caso di assunzione del tirocinante, con qualsiasi forma contrattuale ma di almeno 12 mesi. 

Quali sono le finalità del tirocinio che avete attivato all’interno del Progetto Fixo? 
Dott.ssa Elsa Maria Valente - Coordinatrice Unità Neurogenetica Istituto Mendel
I ragazzi sono inseriti all'interno di un progetto di ricerca, ne discutiamo prima con loro valutando insieme quali sono le loro propensioni ed  interessi e sulla base dei progetti di ricerca attivi i laureati scelgono a quale aderire. Nell'ambito del progetto i ragazzi apprendono una serie di tecniche nuove, si confrontano secondo un approccio diverso da quello che hanno imparato nell'iter universitario. Qui crescono, sono più autonomi, imparano a portare avanti anche da soli determinati progetti, partecipano ai meeting, a volte parteciano anche alla stesura dei paper. Queste attività aumentano il curriculum e, per un concorso di dottorato o per una specializzazione, avere titoli in più sicuramente li qualifica rispetto a chi è fresco di laurea. 

Quali sono le caratteristiche che deve avere un laureato per entrare nella vostra struttura? 
Dott.ssa Elsa Maria Valente - Coordinatrice Unità Neurogenetica Istituto Mendel 
Dott. Filippo Fini – Referente Direzione Risorse Umane Istituto Mendel 

Le caratteristiche fondamentali sono l'impegno, l'entusiasmo e la voglia di lavorare, poi è chiaro che ci vuole molta attitudine. L'attività di laboratorio non è adatta a tutti, nel senso che alcune persone, dopo un po', scoprono di non essere interessati, di non essere portati, di annoiarsi terribilmente e quindi non è per loro. Sicuramente un buon voto di laurea conta molto per entrare nella nostra struttura.. Diciamo dal 108 in su... 

Il Progetto Fixo Sapienza si concluso da poco, qual'è la sua valutazione sul servizio che le abbiamo offerto. Quali sono, secondo Lei, i punti di forza e quelli da migliorare? 
Dott. Filippo Fini – Referente Direzione Risorse Umane Istituto Mendel 
Ottimo e non aggiungo altro 

Dal 2003, con la legge Biagi, all'Università è affidato il compito di sostenere i propri laureati nella fase di inserimento nel mercato del lavoro, secondo lei quali sono i passi in avanti che l'università dovrebbe fare per avvicinarsi alle necessità delle aziende? 
Dott. Filippo Fini – Referente Direzione Risorse Umane Istituto Mendel 
Prolungare la durata del Progetto Fixo e dare un contributo un po' più alto ai ragazzi in modo tale da incentivare sia le aziende che i tirocinanti. Si potrebbe allungare la durata del tirocinio magari con step diversi, alla fine dei primi tre mesi potrebbe esserci una valutazione e se l'esito è positivo dare la possibilità al ragazzo di continuare magari aumentando l'incentivo economico. Soprattutto nel nostro ambito 6 mesi sono pochi, se il Progetto avrà una proroga noi sicuramente continueremo ad accogliere tirocinanti attraverso Fixo.

 

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